LUOGHI VILLANOVESI
Il “Cippo” e la “Rumba“:
Nel secondo dopoguerra, il paese di Villanova si divise a poco poco in due “fazioni”: il Cippo e la Rumba. Queste due “insegne” sono di facile riconoscimento: la prima indica ancora oggi un luogo specifico sito all’inizio del “Viale della Rimembranza“ e dedicato ai soldati morti in guerra (in effetti in origine tale Viale, che contava numerosi cipressi, portava ai piedi di ognuno, una lapide riferita a uno dei soldati villanovesi morti in guerra); la seconda, prendeva il nome da una scuola di ballo latino-americano, insediatasi in via Borgolano negli anni ’50. Praticamente, Villanova si era divisa in una zona orientata ad Est e in una zona orientata ad Ovest. Per la verità vi sono altre due zone in Villanova: “in vèrs Stura”, orientata a Sud-Est, e “la paota verda“, orientata a Nord-Ovest. Queste due ultime porzioni sono però molto meno ampie delle due principali e “tifavano” l’una o l’altra delle due parti preminenti.
Si narrano due significativi eventi che ogni anno connotavano la competizione tra Cippo e Rumba: il torneo estivo di calcio, che si disputava “in du-al prèvi“ (ossia all’oratorio parrocchiale), e la battaglia a palle di neve che si svolgeva in piazza e, anche in parte, sulsagrato della Chiesa, in inverno. L’evento, però, che coinvolgeva il maggior numero di tifosi era il torneo di calcio, comprendente in genere quattro squadre: quella del Cippo, quella della Rumba, quella di “in vërs Stura” e, in genere una “straniera”, quella di Oltreponte o del Duomo di Casale.
In occasione del torneo, il tifo calcistico assumeva toni decisamente fuori misura quando in particolare a “combattere” in campo erano le due squadre più competitive (Cippo e Rumba ): le persone si assiepavano lateralmente all’esiguo campo da calcio, o nella zonadelle piante (che da molto tempo non ci sono più) o nella zona del colonnato oratoriano che conduce alla sagrestia della Chiesa, e osannava con canti sportivi i propri beniamini o lanciava strali con urla infernali contro gli avversari. In particolare, si ricordano i mitici tuffi di “Alfa, il portiere pazzo“ , oppure gli innumerevoli goal segnati da “Pierulin“ (Piero Avonto ), dopo aver driblato diversi avversari: tale giocatore militava anche nella compagine di allora del Villanova calcio di terza categoria.
Delle battaglie di neve si ricorda molto meno. Pare che si cercasse, con palle di neve a volte molto dure e compatte di “mettere al tappeto“ ogni volta, gli avversari che più stavano “sullo stomaco“ delle due squadre. In alcuni inverni, invece di disperdere la neve nella tipica battaglia, si costruivano, ed in quel caso le due fazioni si univano, vere e proprie opere d’arte in neve sul Sagrato della Chiesa. Ad esempio un enorme coccodrillo ed un gigante seduto.